Polline

Che cosa è?

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Il polline viene raccolto per alimentare le larve dalle operaie e dai fuchi dal 3° giorno in poi. E’l’unico alimento proteico che entra nell’alveare. Le api con l’apparato boccale o con il movimento provocano la fuoriuscita del polline che aderirà alla testa, ai peli e alle zampe. Quindi l’ape pulisce il corpo dal polline, lo impasta con il nettare ne fa delle pallottole che si formano nelle cestelle.
Quando hanno raggiunto un peso di circa 7,5 mg le api fanno ritorno all’alveare.

LA RACCOLTA DEL POLLINE

Si calcola che una colonia media raccolga circa 40-50 KG DI POLLINE. Il raccolto maggiore avviene in primavera-estate.
In Italia la raccolta del polline è poco diffusa anche se i consumi, negli ultimi anni, sono aumentati notevolmente; infatti la maggior parte del polline che si trova nel nostro mercato è di importazione e arriva soprattutto dalla Spagna e dai Paesi dell’Est.
In Italia non si raccoglie polline essenzialmente per due ragioni:
- non sono abbastanza conosciute e divulgate le tecniche di raccolta e di condizionamento,
- gli apicoltori hanno una certa diffidenza nel sottrarre il polline alle api , per paura di danneggiarle e di ridurre la produzione di miele.
In realtà le api risentono minimamente della sottrazione di polline, per altro compensato dall’aiuto del numero delle bottinatrici che si dedicano alla sua raccolta ed il reddito che proviene dalla vendita del polline è di misura superiore alla possibile diminuzione del raccolto in miele.
In generale il polline viene raccolto con particolari TRAPPOLE al momento del rientro nell’alveare quando le bottinatrici rientrano dalla raccolta.
Ci sono diversi modelli di trappole, tutte riconducibili a 3 categorie fondamentali: le trappole di entrata, che sono poste davanti all’apertura di volo abituale, le trappole inferiori poste sotto il nido al posto dal fondo dell’arnia, e le trappole da soffitta inserita al posto della soffitta sul nido o sul melario. Nei primi due tipi l’entrata delle api avviene dal basso come se le trappole non ci fossero, invece con la trappola da soffitta la normale apertura di volo viene chiusa e le bottinatrici, dopo una prima fase di disorientamento, scoprono l’apertura posta in alto e in giornata prendono l’abitudine di entrare ed uscire dall’alto. Il principio in cui si basano le trappole per polline è quello di costringere le api ad attraversare una griglia provvista di fori in modo da permettere il passaggio delle api, ma nel contempo di provocare il distacco di una certa percentuale del polline raccolte nelle cestelle delle zampe posteriori.

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In linea di massima le trappole si possono inserire in primavera, quando la covata ha una notevole estensione e c’è una massiccia importazione di polline.
In uno stesso apiario le trappole vengono collocate tutte lo stesso giorno, mentre se le famiglie hanno covata ridotta è meglio non applicarle.
Le operaie si abituano più facilmente alle trappole se vengono montate prima senza griglia, solo successivamente quando la struttura “fuori dalla norma” è diventata parte integrante dell’arnia, si può aggiungere la griglia.
Dopo circa due mesi d’uso è possibile rimuovere la trappola e riporla in magazzino, è inutile lasciarla durante il periodo di grande raccolto sia per non ostacolare il lavoro delle bottinatrici, sia perché in tali periodi, con la covata ridotta, le importazioni di polline sono ridotte al minimo.
Solo in zone particolarmente pollinifere, le trappole si possono rimontare a fine estate per un secondo raccolto, comunque abbastanza scarso.
Per la raccolta, quando si usano trappole da fondo o da ingresso è necessario svuotare i cassetti tutti i giorni, con tempo umido, oppure due o tre volte alla settimana con tempo asciutto, mentre con le trappole da soffitta basta prelevare ogni 2-3 giorni se il tempo è umido mentre una volta alla settimana con tempo asciutto.
La quantità di polline raccolta in un giorno è molto variabile sia in funzione dal momento dell’anno, della zona, da quando è in uso la trappola sia della forza della famiglia e della razza.
Il valore medio di una trappola oscilla da 250 a 50 gr giornalieri, con punte massime di 500 gr e minime di pochi gr.

COMPOSIZIONE DEL POLLINE

Ogni pianta produce polline con proprietà e composizione chimica diversa.
In linea di massima il polline è composto da:
1- Acqua al 16%
2- Proteine 20%
3- Aminoacidi liberi 22%
4- Zuccheri 37%
5- Altre sostanze al 5%

CONSERVAZIONE

Per la conservazione del polline sono fondamentali tre operazioni: essiccazione, cernita e stoccaggio. Il polline fresco è molto umido quindi a temperatura ambiente tende ad ammuffire. Il polline ammuffito e fermentato è pericoloso per la salute umana, quindi è sconsigliato consumare polline che è rimato umido per molto tempo.

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E’ possibile essiccare il polline all’aria nelle località con clima più secco oppure così diversi è possibile procedere all’essiccazione forzata con l’irradiamento con raggi infrarossi oppure con l’uso di una corrente di aria calda.
Per grandi partite di polline sono disponibili in commercio degli essiccatori a corrente d’aria calda termostata.
La cernita è un’operazione indispensabile per eliminare tutta una serie di impurità come zampe, ali, frammenti di ape adulta, forme immature, uova, ecc..; nel caso di piccoli quantitativi si può procedere a mano, con l’aiuto di una pinzetta, ma nel caso di grandi partite di polline è possibile utilizzare macchine vagliatrici.
Il polline seccato e ripulito può essere conservato negli stessi recipient a chiusura ermetica utilizzati per il miele oppure in sacchetti di materiale di plastica per alimenti.

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Dopo la raccolta e la cernita, il polline può essere surgelato, con questo si conservano più a lungo possibile le proprietà biologiche e nutrizionali, ma anche quelle organolettiche, come l’aroma dei fiori in cui viene raccolto dalle api.

CONFEZIONAMENTO E VENDITA

Per la vendita al dettaglio valgono le stesse leggi fiscali e sanitarie valide per il miele.
In etichetta è obbligatorio indicare la denominazione, il peso netto, il produttore, il lotto, la modalità di conservazione e il termine minimo (più di 3 mesi e meno di 18), il luogo di origine.
Viene confezionato in vasetti di plastica o vetro da 50 a 500 g.
Non è consigliabile mettere in commercio polline in polvere in quanto è più facile adulterarlo.