Lo studio della flora apistica è di grande importanza poiché il miele deriva dal nettare dei fiori che le api bottinano e molte delle sue caratteristiche sono legate all’origine botanica delle specie bottinate. Per l’apicoltore è infatti importante conoscere e individuare i luoghi più adatti per ottenere un raccolto di miele più ricco e qualitativamente di buona qualità.

Lo studio della flora apistica è importante anche per capire meglio quali sono le specie che hanno più valore nutrizionale per lo sviluppo della colonia e capire il comportamento delle api nei confronti della flora disponibile. Infine la conoscenza della flora apistica è uno strumento utile nelle strategie di rimboschimento e di recupero dei terreni marginali: l’individuazione e la scelta di determinate essenze permette un incremento della produzione di miele e l’aumento di risorse sia per le api sia per l’entomofauna utile.

Le specie vegetali sono attrattive nei confronti delle api e degli altri insetti in base a questo alimento forniscono loro, sotto forma di nettare, polline o melata.

Le varie specie botaniche possono essere attrattive in base al fatto che siano pollinifera o nettarifere e anche in relazione al periodo dell’anno in cui fioriscono: alcune piante sono importanti per il sostentamento della colonia (nutrimento delle api, scorte per l’inverno, sviluppo della famiglia all’inizio della primavera) oppure per la produzione di miele.

I requisiti che una specie botanica deve avere nei confronti delle api sono:

  • secrezione nettarifera e abbondanti produzioni (o nel caso del polline, abbondante produzione ed elevato contenuto proteico);
  • buona accessibilità ai nettari;
  • ampia disponibilità e abbondanza di fioritura;
  • vicinanza all’alveare.

METODI DI STUDIO I metodi di studio delle piante di interesse apistico sono tre: osservazione diretta, studio melissopalinologico dei raccolti delle api e determinazione del potenziale mellifero delle diverse specie.

L’osservazione diretta permette di valutare l’attrattività di una piante basandosi sulla presenza o assenza delle api e sulla loro frequenza. È un approccio qualitativo che si basa sul numero di api presenti per metro quadrato di fioritura in un determinato intervallo di tempo.

Con l’indagine melissopalinologica si individuano le specie bottinate dalle api in base al riconoscimento al microscopio del polline e degli elementi figurati presenti nel miele.

La determinazione del potenziale mellifero delle diverse specie permette di valutare la qualità del nettare dato dalle piante. Si calcola valutando la quantità di nettare secreto da un fiore in 24 ore, la sua concentrazione zuccherina, la durata di vita del fiore e il numero medio di fiori per unità di superficia, o per pianta nel caso di alberi.

I risultati si esprimono in Kg miele/ha ma ciò costituisce una stima teorica delle potenzialità delle pianta in condizioni favorevoli.

 

Classi Potenziale Mellifero Esempi
I 0 - 25 Kg/ha Pero, mandorlo
II 26 - 50 Kg/ha Girasole, ciliegio, melo, castagno
III 51 - 100 Kg/ha Lampone, Malva, trifolio bianco, ...
IV 101 - 200 Kg/ha Tarasacco, lavanda, robinia, rosmarino, ...
V 201 - 500 Kg/ha Castagno, colza, erba medica, sulla
VI > 500 Kg/ha Borragine, tiglio, timo, salvia, robinia

 

Flora Collinare Montana

Caratteristico di questa zona è la boscaglia mista formato dal querceto caducifoglio e da quello sempreverde. Tra le querce le più diffuse sono la roverella, il rovere, la farnia e il cerro. L'interesse apistico di queste querce riguarda la produzione di polline e periodicamente di melate.

Flora coltivata

La flora coltivata è caratterizzata da una forte concentrazione di un solo tipo di pianta su un’ampia superficie, fornendo alle api un’ingente quantità di nettare. I rischi legati all'uso di sostanze antiparassitarie.

Flora Mediterranea

La regione mediterranea identifica con la distribuzione delle querce sempreverdi e dei vegetali. L' intervento dell'uomo ha fatto sì che questo tipo di foresta non esista praticamente più nel suo aspetto originario.

Flora Spontanea

L’Italia per la sua particolare configurazione geografica presenta una varietà di ambienti fitogeografici: partendo dal nord con specie artico-alpine, per arrivare fino a sud con specie tropicali, mentre la vicinanza del mare alle catene montuose permette infiltrazioni e sovrapposizioni di specie.